Ricordiamo che il Parlamento italiano ha due camere. Esse sono tra loro paritarie, eguali e indifferenziate. Hanno funzione di decantazione delle decisioni dell'altra.
L'articolo n 64 della Costituzione italiana riserva alle camere un atto normativo particolare. Esso è il regolamento parlamentare. Nasce come espressione dell'autonomia della singola camera.
Un primo regolamento era già adottato dal Senato dal 1948, ma solo la Camera dei deputati ne trascrisse uno degno di nota. Nel 1971 questo regolamento voleva valorizzare la camera e al contempo difendere la minoranza dell'opposizione. Fu attuato uno statuto dell'opposizioni che garantiva ad esse una partecipazione più importante sin dalla stesura del calendario del programma di lavoro.
Con quel primo regolamento si accentuò il potere della Camera tramite la possibilità di votare delle risoluzioni da parte delle commissioni verso il Governo, da qui le commissioni in sede politica. Al contempo aumento il potere di acquisire informazioni sull'operato del Governo tramite l'istituto delle udienze conoscitive.
Negli anni a seguire vi furono altre modifiche, tra cui l'abolizione del voto segreto(eccetto in taluni casi). Così fu fatto per evitare il fenomeno dei cosiddetti franchi tiratori, cioè parlamentari che grazie alla segretezza del voto potevano votare contro la linea del gruppo di appartenenza.
Inoltre fu permesso al Governo un allargamento delle ipotesi di fiducia e la caduta dell'unanimità con l'intendo di porre l'opposizione alla sua forma originaria, cioè come parte che potesse criticare e influenzare la maggioranza.
Una riforma importante accadde nel regolamento parlamentare della camera nel 1997. Con essa il un nuovo equilibrio tra le forze politiche fu ricercato tramite la programmazione del calendario del lavori parlamentari. Da questo anno il calendario veniva redatto secondo le direttive del Governo e accettato con votazione dei presidenti di gruppo che devono rappresentare almeno i 3/4 dei componenti della Camera. Se la votazione non giunge ad esito positivo provvede alla stesura del calendario il Presidente della Camera.
Altro punto interessante e l'allargamento dell'istituto di contingentamento dei tempi della discussione. Anche esso d'ora in poi con votazione come sopra. Entrambe le nuove procedure comunque devono rispettare le riserve di tempo per l'opposizione.
Infine giunge la regola della votazione congiunta degli emendamenti di un articolo riconducibili allo stesso principio comune. Rigettandone uno tutto l'articolo viene rigettato.
I regolamenti parlamentari o anche detti interna corporis acta sono insindacabili. Anche la Costituzione non può permeare all'interno di essi. Ciò garantisce il continuo funzionamento del Parlamento
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