mercoledì 12 febbraio 2014

Fasi della politica monetaria

La politica monetaria è definita per mantenere l'inflazione al di sotto di un valore percentuale del 2%. 
Cioè la crescita dei prezzi nel periodo non deve variare più del 2% rispetto al periodo che lo precede.
Inflazione nel medio-lungo periodo, permettendo un giusto sviluppo senza trovarsi dinanzi ad una deflazione.
Per fare ciò si può intervenire con degli strumenti su obiettivi monetari che poi influiscano sullo sviluppo. Per fare ciò l'obiettivo monetario, intermedio al processo messo in atto deve essere correlato allo sviluppo.
Questo processo è definito "a due stadi". Prima si raggiunge un obiettivo intermedio che poi creerà degli effetti che si riverseranno sullo sviluppo.
Altro modo è un processo diretto "ad uno stadio", attraverso variabili monetarie direttamente in relazione con lo sviluppo. Cioè attraverso la variazione di determinati fattori si hanno effetti diretti.

Nell'Eurozona è stato adottato un sistema ad uno stadio, chiamato Inflation targeting, dato che è l'inflazione la variabile manipolata. Inoltre si perseguono obiettivi intermedi tipici di un processo a due stadi affiancando un monitoraggio su un aggregato monetario.

Gli aggregati monetari

Sono degli insieme di tipologia di strumenti di pagamento.

Il primo aggregato monetario è composto dalla moneta circolante, dai depositi a vista che quindi sono immediatamente liquidi.
Il secondo aggregato vede aggiungere al primo gli strumenti quali depositi con preavviso e depositi con vincoli inferiori a due anni, estremamente liquidi a costi minimi.
L'ultimo aggregato aggiunge ai precedenti anche i titoli di credito e strumenti facilmente liquidabili, con un alto grado di certezza.

Il primo aggregato è facilmente controllabile dalla BCE e tutti e tre hanno una buona relazione con l'inflazione, cioè permettono di stimare l'andamento dell'inflazione. Ma l'ultimo aggregato è quello più stabile e che quindi nel medio lungo periodo risente meno di variazioni dovuti ai processi sui "portafogli".

Quindi la politica monetaria è indirizzata alla manipolazione dell'inflazione che non deve essere superiore al 2%, il monitoraggio avviene sui tre aggregati monetari ma principalmente sul terzo su cui è desiderata una crescita del 4,5%, infine analisi su varii fattori dell'economia reale.

fonti : elaborazione da "Economia degli intermediari finanziari" seconda edizione di Nadotti Porzio Previati

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