Con il termine orientamento cognitivo si vuole intendere l'orientamento di un soggetto a selezionare certi aspetti piuttosto che altri, input di una determinata natura rispetto ad altri.
Una persona immersa in un ambiente sarà sottoposta a diversi tipi di informazione. Il soggetto utilizzerà queste informazioni per le sue attività.
Essere continuamente soggetti a questi input rende la persona differente da altri soggetti che si trovano in altri contesti.
Ciò porta ad avere un determinato orientamento cognitivo: estroverso/introverso, astratto/concreto, riflessivi/emotivi.
Persone con orientamenti diversi hanno difficoltà a comunicare, ma la loro diversità permette di superare problemi che l'uno o l'altro trovano difficoltosi. Su ciò si basa il lavoro di gruppo. La differenza tra stili cognitivi è una caratteristica essenziale nei processi decisionali di gruppo. Certo se la differenza è troppo marcata la comunicazione risulta ancora più laboriosa, portando ad un empasse.
Viceversa in una struttura funzionale è preferibile avere orientamenti cognitivi simili. Tipico delle persone che lavorano insieme in una determinata funzione aziendale, come il reparto approvvigionamento, o quello contabile. Inerente all'orientamento cognitivo è il concetto di "frame".
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