mercoledì 10 aprile 2013

Forma divisionale: cosa è? a cosa risponde?

Un'altra forma di organizzazione interna di una azienda è quella di tipo divisionale. L'azienda è appunto divisa. Ogni parte è chiamata divisione. Anzitutto la prima caratteristica rilevabile è che ogni divisione è una quasi-azienda dato che possiede organi decisionali interni, una grande autonomia e ne è possibile valutare la redditività.
Altra caratteristica della forma divisionale è la specializzazione per prodotti o servizi, per clienti, per mercati o per aree geografiche.
All'interno ogni divisione segue una logica funzionale quindi possiamo trovare tutte le funzioni necessarie al funzionamento.
Inoltre è molto accentuata la separazione tra proprietà e controllo.

I principali svantaggi risiedono negli alti costi di agenzia, nei conflitti di attribuzione delle risorse comuni. Infine  altro svantaggio è la perdita di controllo acquisendo e controllando troppe divisioni.

Anche questa forma si declina secondo 4 vie.
La prima è la forma divisionale burocratica (Modello globale): 
Caratteristica principale è che ogni divisione realizza output o stadi di esse che si collegano a diversi livelli della catena del valore. Ciò lega le divisioni in un rapporto di interdipendenza sequenziale. Tipica delle aziende che si integrano a monte o a valle. Le divisioni si coordinano tramite prezzi di trasferimento, pianificazione strategica per l'utilizzo delle risorse e staff centrali di specialisti di tipo funzionale.
Questa forma è scelta anche come risposta alla globalizzazione di prodotti con caratteristiche standard immettendosi così in nuovi mercati di sbocco. 

La seconda forma divisionale è quella integrata (Modello internazionale):
Alcuni organi diventano focali per più divisioni, sono gli organi di integrazione interdivisionali. Questi organi rappresentano il core, raggruppando in sè conoscenze o risorse. Tipico dei settori con forti interdipendenze transazionale e correlati. 
Possono essere strutture di tipo core dove c'è un know how tecnologico alla base.
Possono essere strutture di tipo critico dove sono le risorse finanziare ad essere focali, come le attività finanziari in diversi mercati e per diversi prodotti.
Possono essere strutture ad area manager dove c'è un manager specifico per l'area geografica interessata che sviluppa per l'azienda la divisione. 

Terza forma divisionale è quella matriciale (Modello trans-nazionale):
La divisione risponde sia ad esigenze di specializzazione per prodotto/servizio che per area geografica/mercati. Le linee di potere formale sono duplicate e operano in diversi paesi dove vengono distribuiti tutti i prodotti. L'uso della gerarchia è limitato e le decisioni sono prese congiuntamente sia perchè si usano risorse comuni sia perchè la direzione generale del prodotto e quella del mercato dipendono dai risultati dell'altra. Sono presenti conflitti mitigati da risultati congiunti. Una rete tra divisione deve prendere una direzione diversa, dove le conoscenze e le risorse critiche vengono di paese in paese declinate in un differente modo. Una forma trans-nazionale con un decentramento di tipo eterarchico. Nonostante la centralizzazione dei diritti di proprietà Il coordinamento tramite gerarchia è in disuso.

L'ultima forma è quella multidivisionale:
Emerge subito il distacco più radicale tra i diritti di decisione e ricompensa alle divisioni. I meccanismi di controllo interni sono tipi del mercato. Tramite incentivi la proprietà mette in competizione le divisioni che si aggiudicano investimenti e finanziamenti in base alle redditività, e così anche i prezzi interni, tramite il controllo di parametri economico-finanziari. Ciò è possibile per le basse interdipendenze tra i diversi settori di attività.
Se ci troviamo davanti a divisioni con personalità giuridica propria e controllate da un proprietario definito holding, siamo in presenza di una forma di tipo H-Form. Il proprietario controlla il capitale delle aziende come principale azionista condizionando le scelte finanziarie.

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